Ho conosciuto Chiara Solerio quasi quattro anni fa, grazie ai nostri blog.
Non so se ho letto prima io il suo o lei il mio; fatto sta che abbiamo trovato delle affinità che ci univano e delle differenze che ci distinguevano: le seconde sono normalmente più importanti. Proprio per esse le chiesi di farmi una piccola consulenza su alcuni dei miei racconti (molti dei quali sono pubblicati sulla rivista “Confidenze”).
Chiara ha un occhio chirurgico per i refusi. Sa individuare le frasi che non suonano troppo convincenti. Ma non sono queste due caratteristiche a distinguerla dagli altri.
La sua vera particolarità è che sa riconoscere l’emozione che sta dietro le parole, lo stato d’animo dello scrittore mentre le scriveva. A me disse che affrontavo la pagina con ansia; un’ansia da prestazione che mi impediva di dimostrare quello che sapevo fare davvero. Aveva ragione, naturalmente.
Oggi sono ancora ansioso, ma almeno so su cosa lavorare.